Per fare tutto ci vuole un fiore...
“Si dice che Il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo,” ce lo mostrano anche i registi Eric Bress e J. Mackye Gruber – oltre a matematici e fisici – come le azioni di un singolo individuo generino ripercussioni nella vita di un altro seppur geograficamente e/o temporalmente lontano.
La parola “interconnessione” è una tag line negli interventi della tavola rotonda “Per fare tutto ci vuole un fiore…” di sabato 14 Aprile presso la Sala Aldo Capitini di Marsciano.
Un seminario sui temi dell’agricoltura, dell’alimentazione, dell’ambiente e delle buone pratiche per uno sviluppo sostenibile a cura del Comune di Marsciano con Tamat, sia in occasione della giornata inaugurale della XXI Edizione di Fiera Verde (14-15 Aprile) che in apertura degli appuntamenti marscianesi all’interno di UmbriaMiCo Festival del Mondo in Comune 2018.
A coordinare è la Vice sindaco del Comune di Marsciano Valentina Bonomi, che apre i lavori ricordando cos’è lo Sviluppo Sostenibile attraverso il Living Planet Report di WWF che lo definisce come “la capacità della nostra specie di riuscire a vivere, in maniera dignitosa ed equa per tutti, senza distruggere i sistemi naturali da cui traiamo le risorse per vivere e senza oltrepassare le loro capacità di assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive.”
Bonomi ci parla dell’importanza di “sviluppare un approccio ecologico, senza prescindere da quello sociale. […] Di modificare il nostro stile di vita per proteggere e preservare la Casa Comune”, prendendo in prestito le parole di Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Sì del 24 maggio 2015.
Interventi di spessore provengono da due esperti del settore, Francesco Tei, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) dell’Università degli Studi di Perugia, e Piero Sunzini, Direttore di Tamat e agronomo di formazione.
Nella prospettiva di un aumento esponenziale della popolazione mondiale nell’arco dei prossimi trent’anni, entrambi insistono sulla necessità di elaborare dei modelli di sviluppo per la redistribuzione delle risorse, attraverso forme di agricoltura integrata meno impattanti e rischiose possibili, che garantiscano sicurezza verso la salute e l’ambiente.
Sunzini, da decenni impegnato in progetti di cooperazione nell'Africa occidentale, mette in guardia: “Se pensiamo che i problemi della fame e della povertà in Africa non ci riguardano, facciamo un errore clamoroso. La mancanza di terre da coltivare per produrre cibo è una problema vero e crescente. L’Africa è il continente più importante dove ancora esistono terre da coltivare, sempre meno alle disponibilità delle comunità locali.”
Per questo ogni azione che facciamo ha delle ricadute e soprattutto un significato pubblico.
La lotta alla povertà, alla fame nel mondo e gestione della salute a livello mondiale (3 dei 17 Global Goals fissati dai 193 Paesi membri dell’ONU da raggiungere entro il 2030) sono un problema strutturale e politico, le sfide globali che le grandi istituzioni ma anche il cittadino nella sua quotidianità, devono vincere.
L’alimentazione ha un ruolo pivotale in tutto questo, in quanto “atto agricolo” intimamente connesso alla produzione, da cui tutto ha inizio. È essenziale, spiega Sergio Consigli Direttore di Slow Food Umbria, che sia consapevole, nell’ottica di un equilibrio che noi, consumatori di una società ipernutrita, rischiamo di spezzare.
Esempi di progettualità all’interno del dibattito vengono da Tamat, Techne e dall’IIS “Ciufelli-Einaudi” di Todi.
È Colomba Damiani, coordinatore del progetto UmbriaMiCo sopracitato, a parlare di Venanzio Vallerani, agronomo marscianese patrocinatore di due mezzi per l’aratura dei terreni (Treno e Delfino) messi a punto nel 1988 per contrastare la desertificazione in numerosi Paesi del Medio Oriente, Africa e Asia.
“Trasferire l’importanza di conservare e rispettare tutti gli essere umani e fare ciò che è in nostro potere per vivere nel migliore modo possibile in questa terra. Perché ne abbiamo una sola e ci sta chiedendo il conto in questo momento,” sono le parole con cui lo ricordano la nipote Silvia Vallerani e il Consigliere Regionale Gianfranco Chiacchieroni in un video proiettato in occasione della tavola rotonda.
Vallerani è l’emblema di una “Umbria in Movimento” che col Festival parlerà al mondo in 80 diverse attività dedicate a tutti, creando ponti che vanno dall’Alto Tevere al Marocco, da Foligno al Kenya da Marsciano all'Africa occidentale. Un progetto altamente inclusivo ed intergenerazionale.
A seguire Silvia Bini, Direttore tecnico di Techne che dal 2010 si occupa di energia, ambiente e turismo sostenibile a Marsciano, e che fa dell’armonia tra crescita economica, tutela ambiente ed inclusione sociale il suo core business.
Tra le tante attività, Umbria Green Card, che coniuga la tipicità e la tradizione con il turismo del futuro partendo dalla mobilità a emissioni 0, e la start-up SM(Y) UMBRIA, in collaborazione con Infinity Hub per l’installazione di almeno dieci stazioni di ricarica in altrettanti Comuni dell’Umbria.
S’inserisce infine nel quadro anche Marcello Rinaldi, professore dell’ISIS di Todi, che parla dapprima dell’esperienza della creazione di un orto di erbe officinali realizzato assieme ai suoi studenti nel 2017 ispirato dalle conoscenze della nota Matteuccia da Todi, e poi del riutilizzo dei terreni adiacenti l’Istituto ora trasformati in un parco della biodiversità.
L’incontro vede tra le sue ultime voci quella di Roberto Stalin Moran Aspiazu, imprenditore dall’Ecuador attualmente a capo di una filiera metalmeccanica, che testimonia come a seguito di un periodo iniziale fatto di difficoltà burocratiche e d’integrazione, sia finalmente riuscito ad avviare un’impresa autonoma nel marscianese, grazie alle opportunità di mobilità sociale offerte dall’area.
Si conclude una mattinata ricca di spunti ma al tempo stesso inizia un capitolo, quello del Festival, che tratterà di tutto questo, di cittadinanza globale e delle soluzioni per una maggiore vivibilità del pianeta.
“Avere il Mondo in Comune significa che tutto ci riguarda, ogni gesto ha delle conseguenze che prima o poi investono tutti,” il sindaco del Comune di Marsciano Alfio Todini scuote gli animi dei giovani auditori “Dopotutto siamo tutti sotto lo stesso tetto.”
Il prossimo appuntamento a Marsciano in occasione di UmbriaMiCo 2018 si terrà il 6 Giugno, con una giornata ricchissima di eventi: dalle ore 10 presso il Museo Laterizio e delle Terrecotte, in Piazza di San Giovanni e nella Sala Aldo Capitini con ospite d’eccezione Alessandro Portelli