“I care” ho a cuore l’educazione alla cittadinanza globale
Il seminario nazionale su “Tracciare le politiche per l’educazione alla cittadinanza globale Costruire una policy che promuova il cambiamento”, organizzato da focsiv, CVM, AOI, Provincia Autonoma di Trento e Regione Marche con il patrocinio della Camera dei Deputati e nell’ambito del progetto europeo Global Schools (programma DEAR), ci ha portati dalle colline del Mugello della scuola di Barbiana con una riflessione vasta e profonda di Massimo Toschi, su i due movimenti intrecciati dell’educazione alla cittadinanza globale per saper ricostruire lo sguardo di chi guarda : “lo sguardo su noi stessi e il nostro sguardo sugli altri” . Alla dimensione collettiva delle comunità, dei quartieri e delle piazze proposta da Laura Frigenti direttrice Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, per conoscere e riflettere su cittadinanza globale e politiche di sviluppo per cambiare la retorica e costruire narrative solidali e inclusive.
A seguire le parole di Gianfranco Cattai, presidente focsiv, come uno specchio girato alle nostre spalle, che ci mostra com’eravamo ma anche come saremo quando dice “un solo futuro o senza futuro”. Con l’esplodere delle diseguaglianze, il dilatarsi delle differenze economiche porta con sé anche nuove differenze politiche e culturali, e l’educare alla cittadinanza mondiale offre un terzo modello, tra quello della repressione in frontiera e dell’assistenzialismo, una zona colorata un intreccio di fili che legano milioni di nuove famiglie euro-africane, euro-asiatiche, euro-arabe, euro-latine, euro-americane divise a metà da un'idea di confine ormai sorpassata dai fatti (estratto da Lettera aperta a Paolo Gentiloni, 6 febbraio 2017 per la liberazione di Gabriele Dal Grande). E la terza missione dell’università all’interno dell’educare alla cittadinanza mondiale nelle generose parole di Italo Fiorin, Università LUMSA, a vantaggio della sua comunità di riferimento, gli studenti, le famiglie, le imprese, gli enti locali e le istituzioni.
Il convegno e’ stata una vivace commistione di riflessioni che corrisponde al nostro approccio per una progettualità solidale per un agire educativo attraverso un processo di scambio e “riflessività sociale” investendo attori e territorio. Crediamo che ciò sia possibile combinando interessi parziali e separati, creando delle equivalenze fra differenti soggetti con l’obiettivo di far emergere un interesse comune e, insieme, di praticarlo. Questa la vision che stiamo delineando con il progetto “Festival del Mondo in Comune“ co-finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo insieme a 24 partner regionali e internazionali in 6 comuni della Regione Umbria.
Scritto da Colomba Damiani I Project coordinator I “Festival del Mondo in Comune“